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Da quale prospettiva viene raccontata la storia?

Tutte le tipologie di focalizzazione

Nello scorso post, ho parlato della figura del narratore e delle sue possibili declinazioni. Dato che non c’è narratore senza punto di vista (o focalizzazione), l’articolo di oggi è dedicato proprio a questo tema.

La scelta della prospettiva da cui raccontare la storia è importantissima, perché influisce sul modo in cui il pubblico la leggerà e la interpreterà, e su come i personaggi si comporteranno all’interno della vicenda. Come sottolinea Patrizia Landi, l’autrice di Le strategie della narrazione, I promessi sposi avrebbe avuto un carattere diverso, se al posto del narratore onnisciente ci fosse stato don Abbondio.

Le tipologie di focalizzazione sono tre: zero, esterna e interna. Vediamole nel dettaglio.

Focalizzazione zero

Il narratore sa e dice più di quanto sappia o dica ognuno dei personaggi. È la focalizzazione tipica del narratore onnisciente, che conosce già tutta la vicenda prima ancora di raccontarla e che per questo può decidere a proprio piacimento cosa svelare, come e quando farlo. Ne sono un esempio I promessi sposi e le autobiografie scritte dai loro autori in età avanzata, a fatti conclusi.

Focalizzazione esterna

Il narratore sa e dice meno di quel che sa e dice il personaggio. È la focalizzazione tipica dei romanzi realisti e naturalisti (come quelli di Émile Zola), in cui il narratore non fa altro che osservare con imparzialità quel che accade e riporta i dialoghi come se li avesse registrati, senza sbilanciarsi con ipotesi o giudizi personali.

Focalizzazione interna

Il narratore sa e dice solo quello che sa e dice il personaggio. Fa riferimento al punto di vista di un personaggio in particolare, che offre l’intera prospettiva della storia e regola il flusso delle informazioni, di conseguenza il narratore non può anticipare nulla. È la focalizzazione tipica dei romanzi dell’Ottocento e può essere:

  • fissa, quando la prospettiva è quella di un unico personaggio per tutta la storia;
  • variabile, quando si alternano i punti di vista di due o più personaggi;
  • multipla, quando lo stesso evento è narrato secondo la prospettiva di personaggi diversi, che possono avere opinioni contrastanti tra loro e, per questo, fornire versioni altrettanto contrastanti della vicenda.

Ora che abbiamo affrontato anche il tema della focalizzazione, dovresti avere un quadro più completo circa la figura del narratore e del suo punto di vista. Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio Le strategie della narrazione. Voci, tempi, modi, personaggi di Patrizia Landi, edito da ArchetipoLibri, su cui mi sono basata per scrivere questo post e quello scorso.

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